Non basta saper leggere: l’analfabetismo funzionale e il potere dello studio continuo

A – Aspirazione

Immagina un mondo in cui ogni persona, leggendo una notizia o ascoltando un discorso, riesca a capirne il significato profondo. In cui ognuno, al lavoro o nella vita, possa collegare le informazioni, risolvere problemi e prendere decisioni consapevoli. È un mondo più libero, più giusto e più sveglio. È il mondo che possiamo costruire con lo studio continuo. Non si tratta di sapere tutto, ma di saper usare ciò che sappiamo. È questa la vera aspirazione: diventare persone capaci di capire, scegliere e agire con testa e cuore.

P – Problema

C’è un nemico silenzioso che vive tra noi: si chiama analfabetismo funzionale. Non è il non saper leggere o scrivere. È peggio: è il leggere senza capire, il non riuscire a interpretare un testo, un grafico, un contratto, una notizia. È l’incapacità di collegare informazioni, di distinguere il vero dal falso, il serio dal banale.

Oggi in Italia, secondo le ricerche OCSE, circa il 28% degli adulti è analfabeta funzionale. Significa che una persona su tre rischia di vivere come spettatrice passiva, manipolabile, in balia di fake news, truffe e scelte sbagliate.

Il problema è che l’analfabetismo funzionale non si vede. Chi ne soffre magari ha un diploma o un lavoro, ma non riesce a comprendere davvero ciò che legge o ascolta. E questo si riflette in mille aspetti della vita quotidiana:

firmare un contratto senza capirlo, votare senza conoscere davvero le alternative, non riuscire a decifrare una bolletta, cadere in trappole social o bufale online.

E il peggio? Molti non sanno nemmeno di esserlo.

P – Progetto

Contro questo male invisibile, c’è un solo vero antidoto: lo studio continuo, la formazione permanente, la voglia di imparare sempre.

Studiare non è solo per la scuola. È per la vita.

Significa leggere con attenzione, riflettere, farsi domande, aggiornarsi.

Significa non smettere mai di chiedersi “Cosa posso capire meglio?” oppure “Cosa posso collegare a ciò che già so?”

Il progetto è semplice e rivoluzionario:

Creare una cultura dell’apprendimento continuo, in famiglia, a scuola, sul lavoro. Valorizzare il pensiero critico e non solo la memoria. Promuovere la lettura profonda, non solo i post da scorrere. Coltivare la curiosità, anche da adulti, anche fuori dall’ambiente scolastico.

Non serve tornare in aula: basta leggere un buon libro, seguire un corso online, ascoltare un podcast stimolante, confrontarsi con chi la pensa diversamente. L’importante è allenare la mente, come un muscolo. Chi si ferma, si arrugginisce.

O – Opportunità

Lo studio continuo è una chiave che apre porte.

Più comprensione = più libertà: capisci meglio il mondo, gli altri e te stesso. Più competenze = più opportunità: nel lavoro, nella comunicazione, nelle relazioni. Più consapevolezza = meno manipolazione: non ti fai fregare, né mentalmente né economicamente.

In un’epoca in cui le informazioni corrono veloci e spesso fuorvianti, capire davvero diventa un atto rivoluzionario.

Studiare sempre, e farlo con uno scopo, è come alzare la testa in mezzo alla nebbia: inizi a vedere la strada, a scegliere dove andare, a non farti portare dove non vuoi.

In conclusione:

Non basta saper leggere. Bisogna saper capire. E per capire, bisogna studiare sempre, con passione e con la consapevolezza dell’importanza dello studio.

Perché la conoscenza è libertà. E la libertà si costruisce, ogni giorno, un libro, una domanda, un’idea alla volta.


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